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Regola numero uno: proteggere.

Regola numero uno: proteggere.


Dal guscio dell’uovo alla buccia della frutta, la corteccia di un albero o la corazza della tartaruga: la natura ci ha indicato come proteggere noi stessi, i nostri averi e le persone care.


Circa un milione di anni fa, Madre Natura insegnava ai nostri antenati uno dei più preziosi insegnamenti che ancora oggi custodiamo con cura: l’importanza fondamentale di proteggere le cose importanti.

 

Dal guscio dell’uovo alla buccia della frutta, la corteccia di un albero o la corazza della tartaruga: la natura ci ha indicato come proteggere noi stessi, i nostri averi e le persone care.

 

Negli anni questo insegnamento è diventato materia di ricerca, tanto che si sono susseguite - secolo dopo secolo - invenzioni su come creare e migliorare sistemi di protezione dei nostri beni, tanto sofisticati da diventare addirittura impenetrabili a mani nude.

 

Una sofisticatezza che oggi si è ampliata coinvolgendo, oltre ai materiali per la costruzione dei package, anche l’estetica, che si sviluppa nella capacità e inventiva per rendere l’involucro più desiderabile all’occhio umano.

 

 

 

 

L’unione dell’utile al dilettevole: la bellezza e l’utilità.

 

L’unione dell’utile al dilettevole avviene a distanza di secoli, quando il concetto utilitaristico di protezione si unisce a quello di bellezza, rendendo i vecchi involucri in legno utilizzati per contenere le merci più disparate un brutto - e non troppo nostalgico - ricordo.

 

Non si trattava più di mera funzionalità: proteggere era diventato uno scopo ormai dato per scontato.

Il ruolo del package ricopriva una funzione sempre più significativa per le aziende che immettevano nella grande distribuzione il proprio prodotto, perché permetteva di evidenziare preziose informazioni sul contenuto o sull’azienda stessa.

 

 

Il livello successivo: lo sviluppo della cartotecnica.

 

Movimenti artistici sempre più vicini alle culture di massa e al consumismo, hanno spronato sempre più le aziende a ricercare un concetto di bellezza che potesse sorprendere piacevolmente il consumatore.

 

Negli anni l’abilità dei designer prestata al mondo del packaging ha alzato progressivamente l’asticella in quanto a complessità estetica della cartotecnica, evolvendo il concetto ultimo di packaging.

In tutto questo susseguirsi di miglioramenti e progressi, il materiale protagonista del mondo del packaging design è la carta: uno strumento versatile e nobilitabile attraverso tecniche di stampa capaci di stupire e coinvolgere.

 

L’effetto sorpresa e il conseguente coinvolgimento del consumatore è diventato il fine ultimo di ogni lavorazione cartotecnica.

Il successo di un articolo di cartotecnica, che sia esso il packaging di un prodotto, un espositore o un astuccio, è ottenuto attraverso la creativa e sapiente progettazione a monte dell’articolo stesso e la maniacale cura dei particolari in fase di produzione. Questi due fattori, uniti alle capacità dei tecnici delle aziende di cartotecnica come LCF, fanno sì che il prodotto finale possa coinvolgere l’emotività di chi quel prodotto lo riceve, destando interesse, curiosità ed entusiasmo.

 

packaging design

 

 

Oltre il concetto di protezione.

 

Se Madre Natura ci ha insegnato a proteggere, il design e la cartotecnica hanno elevato il concetto, rendendo il valore estetico della protezione funzionale alla comunicazione.

 

La bellezza e l’apparente semplicità di alcune lavorazioni cartotecniche traducono i valori aziendali di chi le commissiona, rispecchiando la sua brand identity e risultando in questo modo coerenti con le aspettative del consumatore.

 

Le lavorazioni manuali e industriali, il rilievo del logo stampato a caldo, la scelta della tonalità di colore o di bianco del cartoncino che le cartiere offrono al mercato. Sono tutti dettagli estetici necessari per tradurre l’essenza di un Brand e permettere che venga percepita con coerenza, volta dopo volta, dal consumatore che scarta il packaging.

 

Tra gli strumenti a disposizione di un’azienda per curare la propria Brand perception, la cartotecnica applicata al packaging design è in grado di unire i valori aziendali e la concretezza del prodotto nella maniera più tangibile possibile, veicolando il consumatore nel momento di reale contatto tra brand e cliente: l’acquisto.

 

Un packaging ottimale, quindi è quello che risponde al principio basilare di proteggere, ma che si evolve soddisfacendo le necessità del mercato di comunicare, abbellire e convincere.